Eleonora Abbagnato – La mia Francia

Intervista di di Veronica Grimaldi

Palermitana di nascita, francese d’adozione, Eleonora Abbagnato è stata la prima italiana ad essere ammessa, a 14 anni, alla prestigiosa scuola dell’Opéra di Parigi, dove, grazie ad una passione travolgente e una volontà di ferro, a soli 22 anni diventa Première Danseuse. Davvero “Un angelo sulle punte”, come il titolo del libro in cui Eleonora racconta il suo straordinario percorso.

Un percorso che “l’ha portata proprio dove voleva essere”. Curiosa ed eclettica, e da anni protagonista anche nel mondo del cinema, dello spettacolo e della moda: scoperta da Karl Lagerfeld in veste di fotografo, e legata da amicizia agli stilisti Dolce & Gabbana.Viene nominata nel 2010 “Chevalier de l’ordre national du Mérite” per il suo impegno al servizio dell’Opéra e della Francia, e il 28 marzo 2013, su proposta di Brigitte Lefèvre, Direttrice della Danza, il Direttore dell’Opéra National de Paris Nicolas Joel la nomina Danseuse Étoile. E la prima volta che una ballerina italiana diventa étoile all’Opéra di Parigi.

Il suo percorso parte in punta di piedi da Palermo per raggiungere la Francia. La svolta e’ l’incontro con il coreografo francese Roland Petit, suo mentore. La Francia l’ha scoperta e adottata, e gratificata con la nomina a Étoile. Cosa rappresenta per lei la Francia?
La Francia mi ha dato moltissimo. È il paese in cui ho studiato, dove sono cresciuta e di cui ho assimilato la lingua e la cultura. Ed è assolutamente naturale che sia diventata la mia seconda patria.

Lei si è trasferita a Montecarlo a 11 anni per frequentare la scuola di ballo di Marika Besobrasova, poi a Cannes e quindi in tournée tra Marsiglia e Parigi. Qual è la città che le è rimasta più impressa?
Montecarlo, Nizza e Marsiglia sono tutte città di mare e, anche se diverse nell’anima, sono simili tra loro. Marsiglia soprattutto mi ricorda Palermo. Parigi no: e completamente diversa, un altro mondo. Direi che Parigi e la città che più mi ha colpita per tutte le grandi opportunità che sa offrire.

Ci può raccontare come trascorre una giornata libera a Parigi, quali quartieri frequenta, che posti ama di più...
Mi piace molto, quando mi e possibile, passeggiare anche senza meta, specialmente a Montmartre, il quartiere dove ho abitato per molti anni. Amo molto anche il Quartiere Latino con i suoi caffè e le sue boutiques. Tra i ristoranti che frequento spesso, quando mio marito viene a Parigi, c’è la Maison de la Truffe, perche siamo entrambi amanti dei tartufi. Apprezzo molto anche l’Hotel Costes anche per il bel giardino interno.

E quali luoghi consiglierebbe a un italiano che viene a Parigi?
Al di là dei luoghi turistici tradizionali, non tralascerei una visita a parchi e giardini, soprattutto al Bois de Boulogne. E poi una scelta controcorrente: il cimitero di Père Lachaise, bellissimo e commovente.

Per le sue vacanze sceglie la Francia? E quale regione?
La Francia offre tante occasioni di vacanza, dalla montagna al mare, dalla campagna alle delizie del turismo gourmand. Devo dire che mi sento molto attratta dal Midi e dalla piacevolezza dell’atmosfera rilassata che si respira soprattutto fuori stagione.

Cosa predilige per una vacanza in Francia: un itinerario enogastronomico, culturale o di benessere?
Amo molto il Sud della Francia come dicevo e in particolare La Cadière d’Azur, piccolo villaggio nel cuore della Provenza. Qui sorge l’Hostellerie Bérard & Spa, un complesso di quattro ville recuperate con un grande gusto e raffinatezza. Un posto ideale per rimettersi in forma dopo le fatiche del lavoro.

Ha un’icona tra le francesi famose?
Beh, sicuramente Fanny Ardant, Catherine Deneuve, donne esemplari per classe e stile.

Cosa riconosce alla Francia che in Italia manca?
Direi il senso dello Stato e il rispetto per tutto ciò che è considerato un bene comune.

E cosa le manca di più dell’Italia quando è a Parigi?
Senz’altro il sole e i colori di Palermo.

I suoi progetti futuri o in corso con la Francia?
I miei progetti sono soprattutto legati all’Opéra e alle tournée in Francia e in Giappone già previste. In maggio per esempio, il 20 e 21, sarò ad Aix-en-Provence, al Grand Théâtre de Provence.

Ci può parlare del progetto Jia Ruskaja?
Il premio Roma Jia Ruskaja non è solo la possibilità di continuare l’opera di una donna straordinaria che è stata in grado di creare la prima scuola pubblica di danza in Italia, ma anche proseguire nel solco di un percorso da lei tracciato. Il premio vuole essere un segno tangibile di una tradizione che si rinnova costantemente nel nome e nel ricordo di Jia Ruskaja, attraverso l’istituzione di una borsa di studio ogni anno assegnata ad un giovane allievo meritevole. Il progetto coinvolgerà étoiles, coreografi, teatri come il Bolshoi e tutto ciò che è legato al mondo della danza. Ma soprattutto sarà volto alla valorizzazione del patrimonio di esperienze che ogni artista ha accumulato, come la stessa Ruskaja ci ha insegnato. Io stessa ho sentito più volte l’esigenza di insegnare quello che avevo imparato dai grandi maestri della coreografia: trasmettere ai giovani l’amore per la danza intesa come luogo dello spirito, dove i protagonisti di oggi si confrontano e contribuiscono a formare quelli di domani.

“Itinérances”, il nuovo spettacolo dell ’Opéra con Eleonora Abbagnato
Creato da Nicolas Le Riche, ballerino étoile dell’Opéra di Parigi, uno spettacolo che vuole essere un grande omaggio alle emozioni che la danza suscita da sempre, e in tutte le forme, classiche e contemporanee. Un “itinerario” da Angelin Preljocaj a Roland Petit che vede riuniti grandi ballerini e coreografi. Eleonora Abbagnato è protagonista in 2 dei 4 momenti in cui si articola lo spettacolo: l’Annonciation d’Angelin Preljocaj (con Clairemarie Osta) e il capolavoro finale, Le Jeune Homme et la Mort di Roland Petit, interpreti Eleonora Abbagnato e Nicolas Le Riche, su libretto di Jean Cocteau e musiche di Bach, una delle più famose coreografie del repertorio neoclassico. Iniziata ad aprile, la tournée tocca Aix-en-Provence (Grand Théâtre de Provence, 20 e 21 maggio 2014) per concludersi il 3, 4 e 5 novembre a Parigi, Théâtre des Champs-Élysées.

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