Le Principesse, il vino e Monna Lisa

Alla tenuta Guicciardini-Strozzi la passione per il vino è una storia di famiglia. Una lunga storia: il più antico documento che testimonia l'esistenza della torre di Cusona, il cuore pulsante della proprietà, risale al 994.

E Cusona non è troppo cambiata nel tempo, 530 ettari fra le verdi colline della Toscana, proprio davanti alle famose torri di San Gimignano. È qui,in questo luogo di una bellezza fuori dal tempo, che vivono… due principesse. Sembra l’inizio di una fiaba, e invece è storia vera, di grande passione e di grande impegno. Le principesse di questa fiaba contemporanea sono Natalia e Irina Strozzi, due appassionate donne del vino, e non solo. Ne abbiamo parlato con Natalia Strozzi, un passato di grande ballerina classica (ha incantato persino Nureyev!), un presente di attrice (è in scena anche nel 2016 al Teatrodella Pergola di Firenze con il Viaggio teatrale "In sua movenza è fermo" e ha lavorato pure in una fiction francese, "Sous le soleil" scherzosamente dice che se qualche regista cerca un’attrice anche brava con il francese è pronta), e soprattutto di donna del vino. Proprio come sua sorella Irina, laurea alla Bocconi, eccellente pianista, che oltre al vino ha avviato pure un bel progetto sui tartufi. Il loro motto: “arricchire la tradizione senza recidere il filo che ci unisce ad essa”.

Come nasce la vostra passione per il vino e la gastronomia?

L’abbiamo nel DNA, la nostra azienda di famiglia ha oltre mille anni di storia e a un certo punto è stato naturale, per me e per mia sorella, cominciare a lavorare nel vino. Io ho fatto un corso per sommelier a Roma, Irina ha puntato ai tartufi (il tartufo bianco delle Crete Senesi è un’eccellenzadella nostra proprietà) ed eccoci qui. In realtà poi ci occupiamo entrambe di tutto, dei rapporti con l’estero, della visita delle cantine… parliamo sei lingue, francese e russo sono le nostre seconde lingue madri, e amiamo raccontare la nostra storia. I bambini quando arrivano qui ci chiedono perché non portiamo la corona e vestiamo in jeans, i grandi sono affascinati dalla storia delle nostra azienda e della nostra Vernaccia.

La vuole raccontare anche a noi?

La Vernaccia di San Gimignano è un vino antico, noi lo produciamo dal 1200. Ne parlano Dante nella Commedia, Boccaccio, Lorenzo il Magnifico, Michelangelo etanti personaggi famosi dei nostri tempi: nel nostro museo c’è anche una foto di Kennedy che beve Vernaccia con nostro padre. E quest’anno ricorrono i 50 anni della DOC, la prima DOC italiana. Il nostro più recente vanto è aver servito la nostra Vernaccia a bordo del volo di papa Francesco nel suo ultimo viaggio pastorale.

La vostra storia è davvero un po’ speciale, c’entra persino Monna Lisa…

Eh sì, per noi è sempre stata una storia di famiglia, del tutto normale, ce la raccontava la nostra nonna paterna. Di fatto, come confermano fior di documenti, siamo la 15a generazione di discendenti da Monna Lisa, ovvero Lisa Gherardini andata sposa a Francesco di Bartolomeo del Giocondo. Abbiamo ricostruito tutto l’albero genealogico, che fa bella mostra di sé dipinto sulle pareti della residenza di Cusona, e la discendenza per via femminileche ci lega alla Monna Lisa di Leonardo.

Voi viaggiate spesso per lavoro, e viaggiano i vostri vini… quali regioni di Francia amate di più? E con quali piatti della cucina francese si abbinano i vostri vini?

I nostri vini sono apprezzati davvero in tutto il mondo, dall’America all’Australia, dalla Russia alla Cina, all’Estremo Oriente. E sono molto amati in Francia. Noi siamo legatissime alla Francia, nostra madre è nata a Parigi, io ci ho vissuto. E siamo fiere che gli chef nella capitale come a Bordeaux propongano le ostriche con la Vernaccia, un abbinamento perfetto, mentre il nostro Vin Santo è ideale con il foie gras e i formaggi. Anche qui inazienda proponiamo pranzi a conclusione delle nostre visite e l’abbinamento tartufi-Vernaccia è azzeccatissimo: la nostra specialità è il fagiano della nostra riserva al tartufo e con la Vernaccia, un piatto degno di un re di Francia!

C’è qualcosa che secondo voi accomuna l’arte di vivere tra queste splendide colline toscane e l’art de vivre francese?

Certamente, a cominciare dal paesaggio: lenostre colline del vino toscane fanno pensarea certe colline del vino del cuore delleregioni viticole francesi. E poi basta ricordareCaterina de' Medici che da qui ha portato inFrancia tante innovazioni nel mondo delgusto e della cucina in Francia, dalle posateai macaron, alla zuppa di cipolle che è diventatala soupe à l’oignon. Un’arte di viverefatta di luoghi e di sapori.