Cartoline d’Anniversario: Albert Camus, uno “straniero” fra Parigi e la Provenza

60 anni fa, il 4 gennaio del 1960, moriva in un incidente d’auto Albert Camus, scrittore, filosofo e giornalista francese, premio Nobel per la letteratura nel 1957.

Una poco conosciuta tappa di Alvernia

Camus era nato il 7 novembre 1913 in Algeria, all’epoca francese, a Modovi.
Si trasferisce in Francia all’inizio degli anni ’40 e si stabilisce per qualche tempo alla "maison-forte" del Panelier, a quattro chilometri da Chambon-sur-Lignon, in Alvernia , all’epoca attivo centro della resistenza francese. Va a Saint-Etienne per le cure, e sovente anche a Lione. E sempre più spesso a Parigi.

Parigi e il successo letterario

Dopo alcuni spostamenti Parigi, nel 1943 si trasferisce definitivamente nella capitale. Lavora al giornale Paris-Soir in rue du Louvre. Alloggia a Montmartre, all’Hotel di Poirier di rue Ravignan. Quindi si sposta all’hôtel Madison, a Saint-Germain-des-Près, proprio davanti alla chiesa. I luoghi che frequenta sono l’editore Gallimard, al n. 5 di rue Gaston-Gallimard, che pubblica i suoi libri più famosi, e i caffè letterari: è diventato amico di Jean-Paul Sartre, e lo si ritrova spesso con lui al Café de Flore e alla brasserie Lipp, sul boulevard Saint Germain. Frequenta i teatri, è attivo nella resistenza, scrive per il giornale clandestino Le Combat. E lavora ai romanzi. Nel 1954 si stabilisce nella bella casa stile neo-Luigi XIII al n. 4 di rue de Chanaleilles, una piccola strada tranquilla ed elegante nel VII° arr., dove abitava anche l’amico poeta René Char.

Lourmarin, cuore del Luberon

Camus scopre il Luberon in gioventù, arrivando dall’Algeria. E se ne innamora. La luminosità, i colori, sono quelli della sua terra natale. Ma è solo nel 1958, con i fondi del Nobel che decide di comprare una casa, un ex allevamento di bachi da seta a Lourmarin, dove si trasferisce a vivere. Il clima è ideale per i suoi polmoni (anche se continua a fumare, Goldo senza filtro). E qui Camus vive il piacere della vita di paese: lo chiamano Monsieur Terrasse, si gode un pastis al Café de l’Ormeau o da Ollier, dove spesso va a pranzo.