Ristoranti "verdi"

Indirizzi romantici per pranzare in un giardino, ristoranti di chef famosi con annesso orto - spesso un orto urbano sul tetto o sulla terrazza - spazi del gusto ricavati in negozi di fiori… Anche il food diventa green!

Parigi, atmosfere bucoliche al museo

Un thé dans le jardin, la sala da tè del Musée de la Vie Romantique (Link esterno) è un indirizzo deliziosamente romantico: un cortile verdeggiante di pavé, una bella serra affacciata su un piccolo giardino per gustare zuppe, insalate, torte salate, tè e dolci a prezzi accessibili. Sulla terrazza del Jeu de Paume (Link esterno) nel cuore del giardino delle Tuileries, un piccolo food truck: atmosfera rilassante, croque monsieur e insalate. Il Restaurant du Palais Royal (Link esterno) , immerso nei giardini del palazzo storico, offre atmosfera regale e cucina stellata. Al Museo di Belle Arti al Petit Palais, affacciato sul bel giardino interno, il ristorante Jardin du Petit Palais; mentre al Museo Rodin, nel cuore del Giardino delle Sculture, il Cafè Rodin offre una pausa incantata. Sulle rive della Senna, ai piedi della Tour Eiffel, il Museo del quai Branly, firmato da Jean Nouvel, con muro vegetale di Patrick Blanc e un lussureggiante giardino creato da Gilles Clément, ospita Le Cafè Jacques. E al Jardin des Plantes, dopo una visita al Museo nazionale di Storia naturale, sosta al verdissimo ristorante Les Belles Plantes.

Hotel d'eccellenza con ristoranti nel parco

Nella capitale c’è solo l’imbarazzo della scelta... Qualche idea? La Table du Huit, ristorante del sontuoso 5 stelle La Maison des Champs Élysées, look firmato dalla Maison Margiela, immerso in un meraviglioso giardino segreto. Il ristorante dell’Hotel Amour a Pigalle offre un esotico giardino di felci, e in rue des Dames, le Bistrot des Dames dell’Hotel Eldorado è un vero scampolo di verdissima campagna, deliziosamente poetico. Il lussuoso Hotel Particulier Montmartre ospita un eden di sottobosco lussureggiante e selvaggio, creato da Louis Benech (lo stesso che ha rinnovato il Jardin des Tuileries), dove si affaccia il ristorante. Sul boulevard de la Poissonnerie, il ristorante dell’Hotel des Grands Boulevards del celebrato chef Giovanni Passerini, con il creativo sous-chef giapponese Sho Ashizawa, è quasi una serra, e al primo piano c’è l’orto urbano che produce tutte le verdure per la cucina.

Nel vivaio di un fiorista

Si chiama Gaztelur (Link esterno) , in basco “la casa sull’acqua” ed è un palazzotto del ̔400 nel villaggio di Arcangues, a 5 minuti da Biarritz, circondato da una natura spettacolare. Gaztelur è stato progettato dal proprietario Javier de la Rica per custodire i suoi tesori provenienti da tutto il mondo, mantenendone intatto il fascino originale. Cuore del progetto, un affascinante negozio di fiori, accanto la boutique, il ristorante con il giardino estivo, un enorme pergolato in cui la vegetazione entra con le piante rampicanti, fino a diventare un tetto verde. Immenso parco, 3 ettari, con l’orto dove lo chef sceglie i prodotti per le sue ricette. E poi i saloni, le camere, la biblioteca, la serra... Molto piacevole a Parigi il Cafè Fleuriste Desirée (Link esterno) , nell’11° arr., un fiorista e un caffè separati da un grande bovindo per godersi il caffè guardando i fiori. Ogni giorno piatti biologici, dolci spesso ricoperti di piccoli fiori. Stessa formula “caffetteria-fiorista” al Café des Fleurs a Pont-Saint-Esprit nel Gard.

Gli orti dei grandi chef 3 stelle

È ormai una tendenza consolidata: gli chef più famosi utilizzano le verdure del proprio orto in cucina. Qualche esempio? Laurent Petit del Clos des Sens, 3 stelle Michelin ad Annecy, coltiva piante e ortaggi su 1.500 mq di terreno sul lago. A Les Baux-de-Provence, l’Oustau de Baumanière è stato uno dei primi grandi ristoranti francesi ad aver creato un orto, all’inizio degli anni ̔80. Lo chef Glenn Viel, 3 stelle, non può più fare a meno della dolcezza dei piselli dell’orto, raccolti così piccoli da non doverli cuocere, o dei microfagioli scottati per appena trenta secondi. E ancora i 100 mq di orto dello chef 3 stelle Georges Blanc nell’Ain e i ben 25.000 mq di Mauro Colagreco a Mentone. Altri due chef 3 stelle, Yannick Alléno del Pavillon Ledoyen ed Eric Frechon dell’esclusivo Hotel Bristol, fanno sul serio da quest’anno con i loro orti urbani a Parigi.