Sylvain Tesson, alla ricerca della Francia perduta…

…e della Francia della natura. Tesson è un wanderer, come si definisce utilizzando il soprannome di Goethe. Un escursionista solitario che ha bisogno di percorrere la strada come dell’aria che respira.

Sui sentieri neri

Mentre è in ospedale, fa una promessa a se stesso: “se ne vengo fuori, attraverso la Francia a piedi”. Così, mentre i medici gli propongono centri di riabilitazione, Sylvain Tesson parte per un nuovo viaggio, sui sentieri più nascosti e segreti, fra villaggi dimenticati: i Sentieri Neri che racconta nel libro Sur les chemins noirs, pubblicato da Gallimard nel 2016 (ed. italiana Sellerio). Perché per Tesson la passione per il viaggio solitario e per la scoperta è l’essenza stessa della vita. Ama il silenzio, la solitudine, l’altitudine, e predilige un ritorno alla natura, in luoghi lontani ma non solo. ‟Ho imparato - ha detto - che non esiste un rapporto diretto fra la distanza percorsa e l’interesse di un luogo”. Il suo viaggio nella Francia perduta lo conferma.

Le tappe di un viaggio nella Francia profonda e segreta

Il percorso scelto da Tesson attraversa la Francia “iper-rurale”. Un piccolo
mondo autentico, selvaggio e intatto, regolato dai ritmi della natura e da
riscoprire. Partenza il 24 agosto: la prima parte è tutta valli e alpeggi, dal Colle di Tenda alla Val Roya, il Parco del Mercantour, la traversata del Var, il Verdon e il Plateau de Valensole blu di lavanda, il Mont Ventoux… Zero tecnologia, piccole locande, il monastero di Ganagobie, silenzi e solitudini, nel recupero di un modo di viaggiare lento e a misura d’uomo, una “cartografia del tempo perduto”. E poi la difficile traversata del cuore della Francia, i Monti del Cantal, il Massiccio Centrale, e, superata la Loira, la discesa finale verso il mare. L’8 novembre, dopo 77 giorni di cammino, Tesson arriva sulla punta estrema del Cotentin, fine del viaggio. Con la consapevolezza che la Francia più profonda, quella dei sentieri neri, esiste ancora. E il suo libro è una guida, insolita e appassionata, alla ricerca di questa Francia perduta, da riscoprire come una terra nuova, al ritmo della lentezza e nel rispetto della natura.