Il Museo Rodin: l'influenza di Baudelaire nelle opere di Rodin

79 rue de Varenne, Parigi

Auguste Rodin provava un'immensa ammirazione per Charles Baudelaire, egli stesso vedeva la sofferenza ed il conflitto come stigma dell'arte moderna e provava a trascrivere in opere visive "l'anima moderna". Baudelaire richiamava proprio questi temi e fu perciò uno dei suoi poeti favoriti. Proprio per questa "connessione" di spirito, ti consigliamo di fare una tappa al Museo Rodin per ammirare innanzitutto la testa in bronzo di Baudelaire realizzata dallo stesso Rodin e alcune opere dello scultore ispirate al pensiero del famoso poeta maledetto.**

Rodin non ha mai incontrato Charles Baudelaire. Tuttavia sappiamo che la poesia di Baudelaire lo ispirò precocemente e profondamente:** la sua influenza risulta evidente già dal 1880 con la creazione della Porta dell'Inferno e anche nei disegni delle coppie saffiche a partire dalla seconda metà del 1890. Anche se l'idealismo di Rodin si avvicina più all'ottimismo di Victor Hugo che al tenebroso pessimismo di Baudelaire, quest'ultimo ha espresso dei concetti sull'Arte e l'artista che si avvicinano a quelli dello scultore: la vocazione sacra del lavoro dell'artista e la sofferenza imprescindibile compaiono nel poema "La Bénédiction"; la paura della noia, nella "La Muse Vénale" ; ma anche, in "La Beauté", il rischio per l'artista di diventare schiavo nella sua ricerca dell'assoluto.

La Porta dell'Inferno

La Porta dell'Inferno è una scultura incompiuta di Auguste Rodin, custodita al Musée Rodin di Parigi, sul quale lo scultore lavorò per molti anni fino alla sua morte.
Nel 1880 gli fu infatti commissionato un prospetto per una porta ornamentale da collocarsi al Musée des Arts Décoratifs di Parigi, al tempo ancora in progetto. Rodin pensò ad un porta monumentale, ricoperta da bassorilievi ispirati all'inferno dantesco. Tuttavia, anche se il tema originario prese spunto dall'opera di Dante, e nello specifico dall'Inferno, la terribile visione dell'opposizione del bene contro il male si ritrova anche nell'opera di Baudelaire, soprattutto nei Fleurs du Mal, di cui Rodin era un appassionato lettore. Diverse figure o gruppi di figure presenti sui battenti della porta, divenuti in alcuni casi opere autonome, riprendono in effetti i titoli dei poemi dei Fleurs du Mal, o sono accompagnati da versi estrapolati da tali poemi: così come il tema del Fugit Amor, che appare due volte nel battente destro della porta, un tema ispirato sicuramente all'Inferno, ma che riprende anche la tematica dell'amore inaccessibile, ricorrente nei Fleurs du Mal.

L'illustrazione dei Fleurs du Mal

Rodin, abile disegnatore illustrò anche una copia dei Fleurs du Mal appartenente al collezionista e bibliofilo Paul Gallimard. Questa copia faceva parte dell'edizione originale del 1857, la cui pubblicazione aveva fatto scandalo. Divenne così un'opera unica, poichè arricchita da disegni fatti a mano con tratteggi e ombreggiati ai margini dei poemi (ai quali Rodin aggiunse cinque fogli che intercalò tra le pagine). Una volta completate le illustrazioni, la rilegatura fu affidata a Henri Marius Michel, uno dei più grandi rilegatori dell'epoca. Questo libro rimasto nella collezione di Gallimard, fu acquisito del Museo Rodin nel 1931. Come già emergeva nei temi presenti nella Porta dell'Inferno, anche il lavoro d'illustrazione dei Fleurs du Mal testimoniava la profonda conoscenza dell'opera di Baudelaire da parte di Rodin e la sua capacità di creare delle immagini che rispecchiassero in modo intenso le angosce e le aspirazioni del poeta.

La testa di Baudelaire

Nel 1892, Rodin s’interessò al progetto di creazione di un monumento per la tomba di Baudelaire al Cimitero Montparnasse, tuttavia l'opera non fu mai portata a termine. Fu ultimata soltanto la testa in bronzo di Baudelaire che, come accennato, è in mostra nel museo dedicato allo scultore francese.

Piccola curiosità: Rodin aveva la passione per il "vivo" e non lavorava mai senza un modello, perciò per i monumenti commemorativi che li erano commissionati, procedeva ricorrendo a dei presunti sosia dei defunti da rappresentare. Per Baudelaire fece perciò posare un disegnatore, Malteste, che presentava tutte le linee caratteristiche della "maschera baudelairiana". Con quest'opera in bronzo condensò tutto il genio del poeta nella sola testa: "Ce n'est pas Baudelaire mais c'est une tête de Baudelaire". Voyez, le front est énorme, renflé aux tempes, bossué, tourmenté, beau quand même (…). Les yeux ont le regard comme au-dedans, la bouche est sarcastique, amère dans sa ligne sinueuse (…). C'est Baudelaire, enfin" (Paris, 1892 "Non è Baudelaire ma una testa di Baudelaire: Vedete la fronte è enorme, gonfia sulle tempie, tormentata, bella comunque... Gli occhi hanno lo sguardo come infossato, la bocca è sarcastica, amara nella sua linea sinuosa... Insomma è Baudelaire").

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