Cognac e armagnac, ecco le differenze

Se senza dubbio l’armagnac è l’acquavite più antica di Francia, il suo fratellino, il cognac è sicuramente più popolare all’estero. Queste due acqueviti a base d’uva si assomigliano sotto numerosi punti di vista ma hanno delle caratteristiche che ne definiscono la propria identità. Facciamo, allora, il punto sulle loro somiglianze e sulle loro specificità, perché tra loro non c’è guerra di sapore. Armagnac vs. cognac, quale scegliere?

1. Il territorio

La prima differenza tra cognac e armagnac è il territorio. I terreni sui quali sono prodotti i cognac e gli armagnac sono entrambi in Nuova Aquitania, ma distano circa 300 km; una distanza che implica una differenza del suolo.

Sotto l’armagnac troviamo delle sabbie fini di quarzo, dei sedimenti continentali e fluviali, argille silicee. Questo territorio è poi diviso in tre cru:

• Il bas-armagnac o armagnac noir si trova in parte nelle Landes. È caratterizzato da un suolo argillo-silicioso povero di calcare, talvolta acido.
• L’haut-armagnac o armagnac blanc si caratterizza per dei terreni prevalentemente calcarei tranne nella zona meridionale dove si trova un suolo argillo-silicioso.
• La Ténarèze è una terra di transizione che si trova in parte nel Lot-et-Garonne. Qui la vite è coltivata su suoli prevalentemente argillo-calcarei.

Armagnac (Link esterno)

• La Grande Champagne, intorno alla città di Segonzac, produce i migliori distillati d’uva di cognac.
• La Petite Champagne, è situata tra i dipartimenti di Charente e Charente-Maritime, attorno a Barbezieux (Charente), Archiac e Jonzac (Charente-Maritime).
Les Borderies, piccola zona di produzione vicino al villaggio di Burie.
Les Fins Bois è nella periferia delle tre zone precedenti. Questa è la zona in cui viene prodotta la maggior parte dei vini (42%).
Les Bons Bois si trova ancora più lontano da Cognac.
Les Bois Ordinaires, qui soltanto 1,5% delle vigne è consacrato alla produzione del cognac. Si trova in prossimità dell’oceano Atlantico, verso Deux-Sèvres e la Dordogna.

Cognac (Link esterno)

2. I vitigni

A Cognac il 97% del vitigno utilizzato è della varietà Ugni-Blanc che dà distillati raffinati e di qualità. Viene utilizzato anche nell’Armagnac (55%).

Nell’Armagnac, si trova allo stesso modo la Folle Blanche (2%), che produce dei distillati raffinati e floreali, la Colombard dagli aromi fruttati e speziati apprezzati nelle miscele, la Baco (ibrido del Folle Blanche e del Noah Américain) che dona distillati dai sapori morbidi all’aroma di frutta matura (35%).

La differenza d’utilizzo delle varietà tra le due regioni è data dal fatto che nell’Armagnac si produce del vino destinato a essere consumato senza essere distillato. Questo non è il caso di Cognac, dove il vino molto acido no è adatto a essere bevuto così com’è.

3. Il metodo di distillazione e di invecchiamento

La stragrande maggioranza di armagnac è ottenuta con “l’alambicco continuo Armagnac”. Il brevetto di questo strumento è stato depositato nel 1818 e perfezionato nel corso del tempo dai distillatori. L’acquavite ottenuta dalla distillazione ha un grado alcolico tra il 52% e il 72%.

Al contrario, la distillazione con l’alambicco Charentais comprende ancora due distillazioni. Il primo riscaldamento permette di ottenere un grado alcolico del 20-30% chiamato brouilli che è nuovamente distillato in bonne chauffe – buon riscalmente, in italiano – a 70-71 gradi. Da questa seconda distillazione nasce il cognac.

Punto di similitudine, le etichette del cognac e dell’armagnac condividono le stesse indicazioni di numero di anni di invecchiamento:

  • VS, Very Special: giovane
  • VSOP, Very Superior Old Pale ou ***
  • Napoléon o XO (Extra Old): invecchiato per almeno 6 anni
  • Hors d’Age: invecchiato per almeno 10 anni
  • Millésime: proveniente da un solo raccolto (un solo anno di riferimento)
  • XO Premium: invecchiato per più di 20 anni

4. La vendita

L’armagnac: una produzione famigliare e un consumo francese

L’abbiamo subito detto, l’armagnac è una delle acqueviti più vecchie. La sua storia è parte integrante del patrimonio enogastronomico francese come testimoniano le numerose ricette con l’armagnac (piatti flambé, salse, …).
Tuttavia l’armagnac è stato esportato raramente e rimane consumato principalmente in Francia. È prodotto da piccoli produttori o da Maison famigliari che perpetuano la tradizione e il savoir-faire dei loro antenati.

Il cognac: le grandi Maison che esportano a livello internazionale

Al contrario, il cognac si è storicamente sviluppato su un modello di esportazione verso i Paesi Bassi e l’Inghilterra. Creato da viticoltori desiderosi di esportare il loto vino bianco di bassa gradazione verso l’Inghilterra e l’Olanda, sono stati loro a decidere di distillare questo vino per falro resistere meglio al viaggio. Il successo in Olanda arrivò dall’invecchiamento in botti di rovere. L’acquavite così ottenuta venne chiamata “brandewijn” – vin brûlé, successivamente brandy.

La presenza del porto di La Rochelle e il trattato del commercio tra Francia e Inghilterra del 1860 sotto Napoleone III permise al cognac di crescere esponenzialmente all’estero, crescita che continua ancora oggi. Il 98% della produzione è oggi esportata. Il cognac è venduto per la maggior parte da quattro grandi Maison che commerciano e sono conosciute a livello internazionale Hennessy (Link esterno) , Courvoisier (Link esterno) , Remy-Martin (Link esterno) e Martell (Link esterno) .

Oggi il cognac è diventato un prodotto di tendenza negli Stati Uniti. Dopo il successo di “Pass the Courvoisier” di Busta Rhimes, nel 2012 Jay-Z ha collaborato con Bacardi per creare la sua marca di cognac: D’Ussé.

Lo sapevi?

Oggi il cognac è diventato un prodotto di tendenza negli Stati Uniti. Dopo il successo di “Pass the Courvoisier” di Busta Rhimes, nel 2012 Jay-Z ha collaborato con Bacardi per creare la sua marca di cognac: D’Ussé.

Lo sapevi?
A 30 minuti da Mont-de-Marsan, si trova l’Ecomuseo dell’Armagnac (Link esterno) a Labastide-d’Armagnac. Nel cuore di una tenuta di produzione di armagnac puoi visitare i musei dedicati ai vigneti e agli alambicchi. Il sito vanta anche un percorso naturale.

Labastide-d’Armagnac (Link esterno)

A 20 km da Cognac, nella tenuta Tesseron puoi visitare l’Ecomuseo del Cognac (Link esterno) . Il Musée du Vigneron-Bouilleur de Crus, attraverso il percorso espositivo, racconta la storia e il patrimonio della famiglia Tesseron, oltre al mondo del cognac, in modo giocoso e poetico.

L’abuso di alcol è pericoloso per la salute.

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