Le tre isole di Napoleone

Nato in un’isola così vicina alla Francia, morto, 200 anni fa, in un’isola sperduta nell’oceano, lontana da ogni dove. E in una piccola isola ha trascorso i suoi ultimi giorni in territorio francese prima dell’esilio definitivo. Il destino di Napoleone è racchiuso in tre isole, senza contare l’Elba, scenario del primo esilio e di quella leggendaria fuga che diede inizio all’ultima folle avventura di potere, i Cento Giorni.

In Corsica, a casa di Napoleone

La sua isola, che riconosceva ad occhi chiusi dal profumo del maquis, e di quel fiore, l’immortelle – l’elitropio- che cresce spontaneo fra spiagge e scogliere.
Napoleone è nato ad Ajaccio a ferragosto, il giorno dell’Assunta, il 15 agosto 1769.
Ed è la città a conservare il maggior numero di testimonianze e ricordi legati a Bonaparte, a cominciare dalla casa natale: ti invitiamo a rileggere la nostra Passeggiata ad Ajaccio sulle sue tracce.

L’Ile d’Aix, gli ultimi giorni in Francia

L'isola di Aix si trova al largo delle coste del dipartimento della Charente, all'estremità settentrionale del vasto estuario del fiume omonimo, fra l'isola di Oléron e Fouras. E’ un’isola piatta, piccola (larga 600 m e lunga 3 km, con circa 7,5 km di coste) dalla curiosa forma di un croissant. In posizione strategica a proteggere l’arsenale di Rochefort, e sulle rotte marittime del nemico storico, l’Inghilterra, è stata fortificata fin dai tempi di Richelieu, che fece costruire due forti, poi rafforzati da Vauban, e sotto il regno di Luigi XV. Ma è soprattutto Napoleone a pensare a difendere l’isola e farne un baluardo contro gli Inglesi. Nel 1801 ordina di costruire il famoso Fort Boyard per tagliare il passaggio nel Pertuis d'Antioche alle navi britanniche. E a lui si deve l’edificazione della casa del Comandante della Piazza, oggi Museo Napoleonico, di Fort Liédot, Fort de la Rade, le caserme Montalembert e Vaudreuil e diverse batterie sul lato ovest dell'isola. Certo Napoleone non immaginava all’epoca che l’isola sarebbe stata il luogo del suo ultimo soggiorno in Francia, esattamente dal 12 al 15 luglio 1815.
Il ricordo dell'imperatore è dovunque sull'isola, con il Museo napoleonico, la place Austerlitz e alcune delle strade del villaggio che portano i nomi delle battaglie. Tutto in un’atmosfera informale, fra spianate di terra battuta, prati e spiagge, dove si gira a piedi o in bicicletta e c’è un unico hotel, naturalmente Hotel Napoléon.

Sant’Elena, l’isola in capo al mondo

Perduta nell’Oceano Atlantico, 2.000 km al largo dell’Africa, quasi 4.000 km dal Brasile, lontana da tutto. Napoleone sbarca qui il 15 ottobre 1815, dopo 70 giorni di navigazione. Inizialmente si sistema al Pavillon des Briars, dove resterà per un paio di mesi, fino al dicembre 1815: la prima residenza di Napoleone a Sant’Elena è stata restaurata esattamente com’era nel 1821, con i mobili originali. Poi gli Inglesi lo trasferiscono nel centro dell’isola, alla Longwood House: una piccola casa, poco confortevole, in una piana esposta ai venti (Napoleone si lamentava spesso dell'umidità permanente dell'isola), 6 km dalla capitale Jamestown. La casa comprende una veranda, un saloncino con un biliardo, il salotto dove Napoleone morì su un letto da campo, la sala da pranzo, la biblioteca, la camera dell’imperatore con il bagno e una vasca di rame. Nonostante le restrizioni inglesi, Napoleone riuscì a portare con sé alcuni mobili e stoviglie dei palazzi imperiali, quadri e souvenir della sua famiglia, come un ritratto di suo figlio, il re di Roma.