Villa Ephrussi & i giardini della Baronessa

Una villa rosa, dall’architettura ispirata al rinascimento veneziano, immersa in giardini straordinari. Siamo a Cap Ferrat, il più esclusivo dei promontori della Costa Azzurra. E Villa Ephrussi-de-Rothschild ci riporta alle atmosfere della Belle Epoque sulla Riviera Francese. Uno charme fou!

Cap Ferrat, 1905

La Baronessa Charlotte Béatrice de Rothschild è una donna ricchissima. Nata nel 1864 è la figlia del barone Alphonse de Rothschild, reggente della Banca di Francia, e grande collezionista d’arte. A 19 anni ha sposato Maurice Ephrussi, banchiere parigino di origine russa, di 15 anni più vecchio di lei. Vivono a Montecarlo, viaggiano, collezionano opere d’arte. Non è però un matrimonio felice, e i due si separano nel 1904, ma la baronessa, per discrezione, mantiene anche il cognome Ephrussi. L’anno dopo muore suo padre, e lei eredita la sua immensa fortuna. E in quello stesso anno scopre un terreno incantevole a Cap Ferrat, all’epoca promontorio di una bellezza selvaggia e segreta: è in vendita, lo vorrebbe anche il re del Belgio, illustre vicino di casa, ma lei lo acquista subito: e qui farà costruire la sua casa sul mare, scrigno per le sue opere d’arte e per la sua passione per i giardini.

La Villa rosa e i suoi tesori

Rosa, la villa dovrà essere rosa: è il suo colore preferito, lei veste sempre di rosa nelle occasioni importanti. E deve essere ispirata al Rinascimento italiano, quasi una villa veneziana in versione francese. Uno scenario d’arte per ospitare le sue opere d’arte, quasi 5.000, una collezione straordinaria. Così negli interni luminosissimi, in cui da ogni finestra si vede il mare, e dovunque entra la luce strepitosa della Costa Azzurra che ha conquistato tanti pittori (Renoir, Matisse...), è un trionfo di tesori.

Un viaggio green per il mondo

7 ettari di giardini, una spettacolare scenografia di verde. Per realizzarli, la baronessa ha fatto livellare una collina: vuole che l’impressione sia quella di un transatlantico verde, quell’Ile-de-France su cui fece una indimenticabile crociera. Il giardino principale, di fronte alla facciata della villa, è come il ponte di una grande nave, la prua all’estremità del promontorio dove sorge il Tempio dell’Amore, replica di quello del Trianon di Versailles. Vasi rinascimentali, ulivi secolari, cipressi e pini di Aleppo, e un canale con vasche, cascatelle e giochi d’acqua musicali.

La Villa oggi

Oggi Villa Eprhussi de Rotschild è tornata al suo splendore originario dopo non poche vicissitudini. La Baronessa, che trascorreva qui lunghi periodi d’inverno, malata di tubercolosi, muore nel 1939 a Davos, in Svizzera, e lascia la villa all’Institut de France per l’Accademia di Belle Arti. Durante la guerra, Cap Ferrat viene minato e tutti i residenti allontanati. Villa e giardini rimangono abbandonati per oltre 2 anni. L’Accademia di Belle Arti ne ha affidato la gestione Culturespaces che ha risistemato i giardini secondo il piano originale e restaurato l’interno della villa, aperta alle visite.