Le palafitte sull’acqua sono il loro simbolo. Le lagune dalle 50 sfumature di blu sono il passaporto per vacanze romantiche, come a Bora Bora, l’iconico atollo. Distribuite in 5 arcipelaghi, le 118 isole della Polinesia francese hanno un paesaggio da cartolina, una natura che dà spettacolo e sullo sfondo il profumo dei fiori di tiaré. Uno spettacolo da esplorare… anche sotto’acqua, tra mante e delfini!
Gli imperdibili della tua vacanza a Tahiti
In Polinesia francese, non solo si sceglie l’isola, ma anche il colore della sabbia! A Tahiti, la più grande e la più popolata della Polinesia francese, le spiagge hanno la sabbia nera, come quella di Pointe Vénus.
A Maupiti, isola dell’Arcipelago della Société, la sabbia è bianca come a Bora Bora dove le collier de motu, la forma dell’isola, sembra fluttuare sulle infinite sfumature di blu, dove le mante si riproducono. Nell’Arcipelago Tuamotu, le spiagge si tingono di rosa come sugli atolli di Fakarava e di Tikehau, una piscina naturale è popolata da aquile di mare, barracuda, squali e delfini.
Benvenuto a Rangiroa, isola corallina, secondo atollo più grande al mondo! I pass di questo atollo di Tuamotu – canali sottomarino che premettono lo scambio tra le acque interne dell’atollo e quelle dell’oceano – sono tra i più famosi al mondo per fare immersione. Qui si possono fare incontri davvero interessanti sottoacqua: mante, aquile di mare, tutte le specie di squali, barracuda, delfini, …
L’Arcipelago di Tuamotu è anche la culla delle perle: durante una visita guidata, si possono scoprire le coltivazioni di perle della laguna di Manihi.
Per trovare le megattere, dirigiti verso le grotte Rururtu nelle Isole Australes. Questi antichi siti funerari costituiscono un punto d’osservazione ideale quando i mammiferi marini si ritrovano per partorire tra agosto e ottobre. Alle Marquises, per apprezzare tutta la bellezza selvaggia di questo arcipelago, immortalato da Paul Gauguin, si esplora l’isola Nuku Hiva, le cui cime vertiginose creano valli fertili, come quella di Taipiva, con le sue cascate, uno dei più siti di Tikis, rappresentazioni di pietra degli dei.
E nelle Gambier si torna alle origini della conversione della Polinesia francese al cattolicesimo: a più di 1.600 km da Tahiti, l’arcipelago ospita un numero incredibile di chiese, tra cui la cattedrale di Saint-Michel di Rikitea, il più antico monumento dell’arcipelago (1848).
Soccombi al gusto della cucina della Polinesia francese
Con delle acque così ricche di pesce, non c’è da meravigliarsi che il piatto tipico sia il pesce crudo alla tahitiana, servito con limone e latte di cocco, due ingredienti che si ritrovano in altre ricette come il pollo fafa (foglie di una varietà di tuberi).
Il pesce può essere mangiato in fararu dopo la macerazione in un brodo di mare, e di teste di gamberi di acqua dolce. Si ritrovano anche le influenze cinesi, ad esempio nel chao mein, mix di gamberi, maiale, pollo e spaghetti; o nel chao pao, una brioche ripiena di carne e verdure al vapore. Il punupua'atoro è una carne in scatola solitamente cucinata con cipolle. Tra i tuberi, il taro è declinato in chips e la manioca in dessert con poe'bananeé. A colazione, da assaggiare il pane al cocco, l'olio e l'acqua di cocco.
Senso di risveglio a Tahiti
In questo paradiso terrestre di fiori di tiarè e di gelsomini, tutti i sensi si risvegliano! Ci si innamora die profumi della cucina tahitiana e delle sue note dolci di vaniglia, che lusingano il naso il naso e il palato. Il monoi, l’olio di bellezza a base di cocco, conserva le fragranze del tiarè e la morbidezza di una carezza sulla pelle. Di fronte alla bellezza di un tatuaggio polinesiano, l’occhio si rallegra e si perde di fronte a così tanto mistero, un legame esoterico tra cielo e terra. Il delicato tintinnio delle perle nere evoca il leggero avvolgere le palafitte dell’acqua della laguna.